1971: Museo-Pinacoteca
Scrive il prof. Vincenzo Brocco: «Il Museo-Pinacoteca (…) è finalmente una realtà: ha sede al pianterreno del Palazzo municipale, in due ampie stanze dignitosamente restaurate (…). Il richiamo delle opere è tale da stridere alquanto con il solenne ed impegnativo termine di Museo-Pinacoteca, ma per noi Moglianesi quelle opere hanno un enorme valore affettivo, costituendo quanto siamo riusciti a rintracciare della produzione di concittadini e dei lasciti degli antenati.» E’ il 3 gennaio, il giorno dell’inaugurazione della prima “fatica” del professore moglianese, ideatore dell’iniziativa promossa dalla Pro Loco, di cui è Segretario, ed esponente di quella koinè culturale cittadina che costituisce l’associazione presieduta dall’autorevole prof. Delio Pacini.
1979: Museo Parrocchiale di Santa Maria di Piazza
La competenza del prof. Brocco, le sue indubbie capacità organizzative e la passione che anima ogni suo impegno volto verso la conservazione e la valorizzazione del patrimonio culturale locale, sono ben note per cui, qualche tempo dopo, l’arciprete don Marcello Bernacchia gli affida la realizzazione di un suo«antico desiderio»: il Museo Parrocchiale di S. Maria di Piazza. Non v’e dubbio che il sacerdote abbia interpretato ciò che da tempo era nell’animo anche del professore. Con l’incoraggiamento di Delio Pacini e la collaborazione di pochi volenterosi, egli allestisce sei sale tematiche con opere d’arte provenienti dalle chiese della Parrocchia, quelle rurali e quella urbana di S. Maria da Piedi, dalla comunale di S. Maria di Piazza e da quelle delle Confraternite moglianesi. Inaugurato il 18 marzo, nei locali adiacenti alla chiesa di S. Maria di Piazza, in uso dal 1929 alla Parrocchia, il museo testimonia la fede, l’arte e la storia di Mogliano, ma anche l’encomiabile opera del suo artefice, svolta a titolo gratuito e animata da una passione senza confini.
2016: Museo Arte Sacra Mogliano
Nel rispetto della volontà di don Marcello Bernacchia e nel solco tracciato dal prof. Vincenzo Brocco, nel 2015 il Comune di Mogliano, proprietario dell’immobile, continua l’opera di tutela e conservazione: restaura in toto l’edificio sede del museo, realizzando al suo interno un allestimento in linea con i moderni criteri museologici e le vigenti normative in materia di sicurezza e accessibilità. Le opere esposte, riunite secondo il luogo di culto da cui provengono, ridiventano al contempo preziose testimonianze del passato e frammenti di un unicum, le chiese per le quali sono state realizzate: spazi di cui si vuole recuperare la memoria, riscoprire la bellezza e la devozione che li ha ispirati. Così, al termine del percorso, lo sguardo dall’ultima sala volge verso la finestra alla guelfa, scopre la piazza, le vie del centro storico e lo splendido paesaggio collinare. In questo senso la visita è un viaggio nel tempo, che continua fuori dallo spazio museale, alla ricerca dei luoghi del sacro. E se la storia religiosa della comunità è il contenuto da comunicare, quella finestra diventa l’emblema del museo: in essa l’antico stemma comunale si accompagna all’iscrizione Laus Deo 1507: nel ritrovato nitore del travertino, ancora una testimonianza di fede! La data inaugurale non poteva che essere il 24 giugno, festa del patrono S. Giovanni Battista.